giovedì 23 maggio 2013

IL PUNTO DI VISTA di Michele Fanelli su: Mobile imbottito: le nuove regole del successo

In media le società quotate al NYSE sopravvivono tra i 40 ed i 50 anni.
L'ambizione delle imprese di vivere a lungo ed in condizioni di successo si scontra con il darwinismo economico. La scomparsa di un’impresa inefficiente è un evento normale. Peraltro, il concetto di successo delle imprese conosce nuove frontiere che partendo da buone performance economiche, patrimoniali e finanziarie, approda alla creazione del valore per le persone, le organizzazioni e la società. Il successo imprenditoriale non è tanto il risultato di processi razionali di pianificazione, quanto una conseguenza involontaria di una dedizione personale per una causa più grande di noi.
Solo un dipendente su cinque è disposto a dare il massimo (fare l'impossibile) nel proprio lavoro, laddove il successo delle imprese si identifica con il successo delle organizzazioni più che con quello dell'imprenditore. Le organizzazioni smettono più facilmente di avere successo quando ottengono il successo.
Il successo corrompe... Il tasso di cambiamento interno stenta a tenere il passo del tasso di cambiamento esterno. D'altra parte nel successo, realtà rara e fragile, sembrano crederci più i managers che gli imprenditori (spesso più creativi e realisti nell'accettare eventuali insuccessi).
È assai probabile che dipendenti poco "eccitati" segnalino un management che vale poco.
Più in generale le strategie di successo non possono durare a lungo e sono destinate al declino. Maggiori sono le dimensioni di partenza dell'impresa e più difficile è individuare ed implementare strategie di successo.
È raro che un'impresa produca risultati sopra la media del settore per un lungo periodo a causa dei ritorni tendenzialmente decrescenti prodotte dalle reiterate iniziative finalizzate alla crescita dei ricavi e dei margini.
È certo che strategie solo orientate alla riduzione dei costi e degli investimenti non conducono al successo.
Anche nel non facile comparto del mobile imbottito la strada maestra resta quella di aumentare i ricavi e la qualità (si deve dare per acquisita l'eccellenza operativa) attraverso la costruzione di sempre nuovi vantaggi competitivi sostenibili soprattutto sul versante del posizionamento.
Può apparire una verità scomoda, ma è la sola che può riportare al comparto un accettabile livello di redditività aumentando il valore delle imprese.
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È il caso di segnalare almeno tre punti di forza delle imprese del mobile imbottito: la passione degli imprenditori e delle organizzazioni, i prodotti, la visione di lungo termine delle famiglie proprietarie.
Sembra tuttavia necessario, in questa lunga crisi del comparto, che rischia di apparire quasi come una inesorabile e lenta agonia, esprimere una leadership in grado di ridarsi obiettivi ambiziosi avendo chiara la visione della posizione competitiva e la formula della redditività.
Sono forti i rischi nel comparto legati allo scarso livello di innovazione ed alla adozione di strategie di produzione internazionali ispirati ad obiettivi di breve che possono compromettere in misura ancora più marcata le possibilità serie di rilancio.
Oltre che su personale selezionato e motivato è consigliabile puntare sull'adozione di modelli organizzativi decentralizzati associando opportuni meccanismi di trasparenza e responsabilità. Anche l'eccessivo ricorso all'outsourcing (soprattutto internazionale) potrebbe depotenziare strategie mirate alla creazione di unicità. La profondità della catena del valore e l'elevata integrazione verticale determinano il successo di molte imprese eccellenti.
Le imprese del mobile imbottito sono piuttosto globalizzate e tuttavia devono conservare un alto livello di focalizzazione che consenta loro la massima vicinanza al cliente. Dall'economia della conoscenza siamo approdati all'economia della creatività. Vitale per l'incremento delle quote relative di mercato è il tema dell'innovazione che coinvolge tutta l'organizzazione aziendale e tutta la catena del valore. L'innovazione non è una questione di budget ma di cervelli.
Il valore di una impresa risiede soprattutto nella credibilità del suo futuro.
Le imprese del mobile imbottito hanno ancora la possibilità di ripartire daccapo investendo soprattutto in adattabilità per il futuro.
Occorre ripartire dalle persone e dalle organizzazioni, creando delle "comunità di passioni" nelle quali lasciare che le persone trovino il loro interesse. Persone, collaboratori e dipendenti, che oltre che essere obbedienti, diligenti e competenti, abbiano spirito di iniziativa, credibilità, passione. Risorse umane da liberare più che da gestire, adottando un approccio etico che ponga le persone prima delle istituzioni.
Stiamo assistendo ad una rivoluzione manageriale che interpretando i valori e la generazione del web porterà le migliori imprese a spostare il focus dall'efficienza alla passione.
La sfida del rilancio di imprese ed organizzazioni adeguate al futuro sta nel rialzare lo sguardo ed assumere una ritrovata e credibile leadership.
Michele Fanelli  - Dottore commercialista