mercoledì 19 giugno 2013

La risposta di Michele Boldrin a Guido Crosetto in una Lettera aperta





Caro Crosetto, ho letto dell’operazione che dovrebbe portare alla creazione di un nuovo partito di centrodestra, anzi de IL partito di centrodestra italiano. Ho letto anche del vostro invito pubblico a Fare per entrare a far pare di questa "Cosa" che la stampa definisce "Nera". Ebbene, caro Crosetto, senza tanti giri di parole ti dico chiaramente che noi di Fare nella "Cosa Nera" non abbiamo proprio alcuna voglia di entrarci. Per svariate e semplici ragioni.

Siamo nati 10 mesi fa sulla base di una constatazione fondamentale: l’attuale classe politica, salvo poche eccezioni, ha completamente fallito e deve essere cambiata. Dopo aver spiegato perché deve essere cambiata (ha fatto il contrario di ciò che sarebbe stato utile) abbiamo anche messo giù per filo e per segno le cose che, a nostro avviso, occorre fare per invertire il declino del paese. Noi siamo disposti a parlare con chiunque sia desideroso di mettere in pratica almeno qualcuna di quelle proposte molto concrete e, requisito necessario, non sia responsabile politico del declino in corso. I Tremonti ed i La Russa (per menzionare due dei più noti) che dovrebbero costituire l’asse portante della "Cosa Nera" non possiedono né la prima né, soprattutto, la seconda, caratteristica. Per quanto mi riguarda vi è una ed una sola cosa che questo tipo di persone dovrebbero avere la decenza di fare se avessero a cuore il bene del paese: ritirarsi a vita privata sperando che altri riparino i danni che la loro cattiva azione politica ha generato.
Pensare che Fare possa farsi coinvolgere in un’operazione di maquillage politico-elettorale di questo tipo vuol dire non aver fatto attenzione a quanto abbiamo detto e scritto o pensare che noi siamo di quelli che dicono una cosa e poi ne fanno un’altra. Non è proprio così: abbiamo l’intenzione di fare ciò che promettiamo ed il nostro progetto consiste nella creazione di una forza politica nuova che sia alternativa a chi ha mal governato l’Italia (da destra o da sinistra, fa lo stesso) per decenni. Creare un altro partito di destra – ideologizzato, conservatore e stracolmo di ex ministri e parlamentari fallimentari – risolve forse qualche problema del paese? Nessuno, a parte il loro bisogno di riciclarsi. È un trucco già visto e rivisto, che può ingannare solo qualche ingenuo e vorrei sperare, caro Crosetto, che tu non sia fra questi.
Fare ha scelto consapevolmente di non avere connotazioni ideologiche, né di destra, né di sinistra né di qualsiasi altro colore: le nostre stelle polari sono lo sviluppo economico e la rinascita sociale del paese nell’interesse di chi – lavorando e producendo o per lo meno cercando di farlo come i milioni privi di occupazione – lo tiene ancora in piedi. Noi non vogliamo essere conservatori perché qui c’è poco o nulla da conservare e moltissimo da cambiare se si vuol riprendere la strada del progresso sociale ed economico.
Caro Crosetto, tu sei uno dei pochi che, in anni recenti, ha almeno cercato di dire che occorreva agire diversamente. Negli ultimi tempi avevi anche manifestato la consapevolezza che una politica del tutto diversa è necessaria: come puoi pensare che la "Cosa Nera" sia la strada giusta? A te e a tutti coloro che in buona fede vogliono veramente fare gli interessi del paese, diciamo: rinunciate alle piccole rendite di posizione ed ai trasformismi che una classe politica ed un sistema fallimentari offrono e propongono. Iniziate a ragionare pubblicamente con noi sui programmi concreti e sulle cose da fare per tagliare la spesa pubblica, abbattere le tasse, ridurre lo strapotere della burocrazia e su tutto il resto che serve per far ripartire il nostro paese. Ecco, questa è l’unica condizione a partire dalla quale si può navigare assieme verso un punto d'incontro che definisca una valida alternativa al drammatico vuoto attuale di idee, di proposte concrete e di persone credibili capaci di attuarle.

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