lunedì 17 giugno 2013

Michele Boldrin fissa nelle elezioni in Basilicata una delle priorità emerse nel congresso di Perugia

Il Coordinatore di Fare parla della due giorni perugina con cui si è conclusa la fase costituente ed è iniziata l’attività sul territorio in una intervista da Palma di Majorca di Leonardo Ristori .

Una Start Up, questa la definizione che il coordinatore dà del Movimento Fare sostenendo che a Perugia, qualche giorno fa, il movimento ha iniziato il suo cammino, discutendo e cercando dentro di sé e nel confronto con gli altri, la sua linea più vera. Con questa definizione intende non un modello di sviluppo calato dall’alto, bensì una linea che deve nascere a poco a poco dal dialogo e dal confronto.
Non esiste un tracciato precostituito, il cammino si fa camminando” ha affermato ribadendo, tuttavia l’attualità del programma in dieci punti “perché quei punti sono il frutto di studi maturati in anni di osservazione della realtà italiana, che nell’ultimo periodo non è affatto cambiata; i dieci punti, con tutto quello che ci sta sotto e tutto quello con cui li si potrà accrescere, arricchire, sviluppare ed evolvere, devono essere metabolizzati tra tutti noi, non solo dai vertici, con un processo di studio, di dialogo e di confronto. Insomma, per parlare aziendalmente, non si lavora più top down ma bottom up.”
Fare, pertanto è un partito in forte innovazione nelle idee e nel modo di fare politica. Un esempio è stato lo stesso incontro di Perugia, non un Congresso tradizionale, ma  un incontro in due giornate in cui costruire e ripartire, parlando di politica e delle idee, fissando le cose da fare.
In quella sede si sono costituite commissioni che hanno iniziato ad operare e ad allargare la base di coloro che a getto continuo produrranno studi ed elaboreranno, mettendo a fattor comune le loro competenze professionali, le  proposte della base. Si sono fissati nuovi modi per comunicare, stabilendo modalità innovative per fare fund raising e autofinanziarsi, coerentemente con l’idea di contrarietà al finanziamento pubblico dei partiti.
Quello che emerge da Perugia, a parere di Boldrin, è un partito nuovo ma vero, capace di confrontarsi all’interno e pronto al dialogo concreto con le altre forze politiche e culturali aperte alla politica del Fare. “Certo, il lavoro che ci aspetta è tanto, - ha concluso -  e non mancheranno certamente le difficoltà, a partire dalle prossime elezioni in Basilicata, come pure dalle proposte che vorremo fare su IRAP e IMU. Ma sono sicuro che questo partito saprà costruire il suo cammino su basi solide. Senza fretta ma anche senza perder tempo. Fare? E’ partito!


 Fare per Fermare il Declino è il partito politico scaturito dal movimento nato lo scorso agosto. Il manifesto di appello agli italiani da cui il momento di origine del movimento, pubblicato su sei quotidiani e intitolato “Cambiare la politica, fermare il declino, tornare a crescere”, è basato su 10 punti programmatici, semplici e realizzabili, e ha ottenuto una immediata e forte risposta da parte degli italiani, che ha permesso di partecipare alle elezioni politiche già dopo pochi mesi dalla costituzione. Oggi il movimento conta oltre 70mila adesioni. www.fermareildeclino.it - www.fare2013.it.

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