Il Coordinatore di Fare parla della due
giorni perugina con cui si è conclusa la fase costituente ed è iniziata l’attività
sul territorio in una intervista da Palma di Majorca di Leonardo Ristori .
Una Start Up, questa la definizione che il coordinatore dà del Movimento
Fare sostenendo che a Perugia, qualche giorno fa, il
movimento ha iniziato il suo cammino, discutendo e cercando dentro di sé e nel
confronto con gli altri, la sua linea più vera. Con questa definizione intende
non un modello di sviluppo calato dall’alto, bensì una linea che deve nascere a
poco a poco dal dialogo e dal confronto.
”Non esiste un tracciato precostituito, il cammino si fa camminando”
ha affermato ribadendo, tuttavia l’attualità del programma in dieci punti “perché quei punti sono il frutto di studi
maturati in anni di osservazione della realtà italiana, che nell’ultimo periodo
non è affatto cambiata; i dieci punti, con tutto quello che ci sta sotto e
tutto quello con cui li si potrà accrescere, arricchire, sviluppare ed
evolvere, devono essere metabolizzati tra tutti noi, non solo dai vertici, con
un processo di studio, di dialogo e di confronto. Insomma, per parlare
aziendalmente, non si lavora più top down ma bottom up.”
Fare, pertanto è un
partito in forte innovazione nelle idee e nel modo di fare politica. Un esempio
è stato lo stesso incontro di Perugia, non un Congresso tradizionale, ma un incontro in due giornate in cui costruire e
ripartire, parlando di politica e delle idee, fissando le cose da fare.
In quella sede si sono
costituite commissioni che hanno iniziato ad operare e ad allargare la base di
coloro che a getto continuo produrranno studi ed elaboreranno, mettendo a
fattor comune le loro competenze professionali, le proposte della base. Si sono fissati nuovi
modi per comunicare, stabilendo modalità innovative per fare fund raising e
autofinanziarsi, coerentemente con l’idea di contrarietà al finanziamento pubblico
dei partiti.
Quello che emerge da Perugia,
a parere di Boldrin, è un partito nuovo ma vero, capace di confrontarsi
all’interno e pronto al dialogo concreto con le altre forze politiche e
culturali aperte alla politica del Fare. “Certo,
il lavoro che ci aspetta è tanto, - ha concluso - e non
mancheranno certamente le difficoltà, a partire dalle prossime elezioni in Basilicata, come pure dalle proposte
che vorremo fare su IRAP e IMU. Ma sono sicuro che questo partito saprà costruire
il suo cammino su basi solide. Senza fretta ma anche senza perder tempo. Fare?
E’ partito!”
Fare
per Fermare il Declino è il partito politico scaturito dal movimento
nato lo scorso agosto. Il manifesto di appello agli italiani da cui il momento
di origine del movimento, pubblicato su sei quotidiani e intitolato “Cambiare
la politica, fermare il declino, tornare a crescere”, è basato su 10 punti
programmatici, semplici e realizzabili, e ha ottenuto una immediata e forte
risposta da parte degli italiani, che ha permesso di partecipare alle elezioni
politiche già dopo pochi mesi dalla costituzione. Oggi il movimento conta oltre
70mila adesioni. www.fermareildeclino.it - www.fare2013.it.
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